GURU STOTRAM
Aom 
Guru Brahma guru Vishnu 
Guru Devo Maheswarah
Guru sakshat para Brahma 
Tasmai sri gureve namah Aom

 

Guru è il maestro spirituale, chi libera dal buio

Brahma,  il creatore, 

Vishnu, il protettore 
Shiva, (chiamato anche Maheswara) il distruttore.


Saluto al Guru, a colui  che protegge l’anima, liberandola dall’ ignoranza e che prepara a nascere nuovamente, con pura coscienza.

 

ORIGINI DELLO YOGA

Le origini dello yoga si perdono nella notte dei tempi e vengono fatte risalire al 4000 a.C.: reperti archeologici trovati in varie parti dell'India testimoniano infatti l'esistenza, già in un' epoca così arcaica, di posizioni yogiche raffigurate in sculture e statuette. Lo yoga ha anche un'origine mitologica, legata alla leggenda di Matsyendra, il pesce fattosi uomo che tramandò segretamente la disciplina all'umanità. I testi sanscriti classici, dai Veda alla Bhagavad Gita alle Upanishad, parlano in diversi punti dello yoga, ma la disciplina ha la sua più chiara e lucida teorizzazione nei testi degli Yoga Sutra, redatti attorno al 300 a.C. Dalla figura di Patanjali. Si tratta di uno scritto che in 194 aforismi descrive il percorso da compiere per arrivare all'illuminazione. Ciò è possibile solo attraverso una crescita spirituale e individuale che attraverso il controllo di anima, corpo e mente, ne attua infine l'unione – e infatti l'origine del termine deriva dalla radice sanscrita “Yuj -” (soggiogare, unire). Secondo la teorizzazione di Patanjali il percorso che conduce alla serenità deve attraversare otto stadi: 1. yama – autocontrollo, 2. niyama – dovere religioso, 3. asana – posizioni, 4. pranayama – controllo del prana, 5. pratyakara – dominio dei sensi, 6. dharana – dominio della mente, 7. dhyana – meditazione, 8. samadi – estasi. Da queste antiche teorizzazioni lo yoga si sviluppa a tal punto da diventare uno dei sei sistemi filosofici ortodossi dell'india e rimane per secoli una disciplina per pochi, tramandata segretamente da Guru a discepolo. Esso darà origine a filoni differenti come il karma yoga, lo yoga del lavoro e della retta via, o il bakti yoga, lo yoga della devozione, o ancora lo jnana yoga, lo yoga della filosofia, del ragionamento. Tutte queste branche, ancora oggi largamente testimoniate in India, rimangono comunque accomunate dal fine ultimo della ricerca.

I BENEFICI DELL'HATA YOGA

L'hata yoga è lo yoga dell'armonia psicofisica: ha è il sole, energia calda, positiva maschile, tha è il negativo, l'energia fredda della luna, il femminile; lato destro e lato sinistro del corpo, Pingala e Ida, che, uniti e in vibrazione armonica, garantiscono salute, forza e longevità. Nell' hata yoga corpo e respirazione, legati in sinergia inscindibile, vengono controllati, “ aggiogati” dal praticante: il prana, l'energia della vita che permea l'universo, viene dominata e incanalata attraverso il respiro, mentre il corpo viene rinvigorito dagli esercizi. I benefici che la pratica costante anche solo di asana e pranayama può apportare all'individuo sono innumerevoli e ormai scientificamente dimostrati tant'è, che lo yoga viene applicato in India come metodo terapeutico per svariate patologie. In Occidente lo yoga si affianca alla medicina tradizionale in svariati settori: dalle terapie riabilitative ai corsi di preparazione al parto, dai malati terminali ai portatori di handicap, esso ha dimostrato di poter apportare un contributo decisivo. Per tutti coloro che desiderano avvicinarsi a questo splendido mondo, posso solo brevemente enumerare alcuni tra i benefici che la pratica può regalare. Dal punto di vista fisico uno dei più noti benefici è quello di tonificare in modo armonico tutta la muscolatura, rendendola al contempo più flessibile: in questo modo il corpo diviene meno vulnerabile alle algie provocate dai vizi della vita sedentaria. Il lavoro che si effettua durante la pratica aiuta inoltre a tenere sotto controllo il peso corporeo, ad aumentare la densità ossea, combattendo l'insorgenza dell'osteoporosi, a migliorare la funzionalità cardiaca, diminuendo la pressione sanguigna, ed aumentando l'apporto di sangue ossigenato agli organi interni. Infine lo yoga insegna a respirare meglio, in modo più profondo e completo, sfruttando tutta la capacità polmonare, così come controllare il respiro per dominare le emozioni. Dal punto di vista psichico lo yoga abbatte efficacemente i livelli di stress, insegnando all'organismo a rilassarsi profondamente; la costante attenzione a ciò che accade all'interno aumenta la capacità di concentrazione e permette di imparare a riconoscere i propri limiti e a rispettarli, liberando dal senso di frustrazione che spesso accompagna i fallimenti; permette di ritrovare serenità ed equilibrio, così che possono trovare soluzione problemi quali ansia, insonnia, disturbi dell'alimentazione, stimola il pensiero positivo e l'ottimismo, combattendo la depressione.

lO YOGA E' PER TUTTI

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Come già detto lo yoga è ricerca dell'unità , intesa come equilibrio tra contrasti che caratterizzano l'essere umano. In Oriente rappresenta un percorso spirituale impegnativo e complesso che porta chi lo pratica a diretto contatto con se stesso. Se seguito nel rispetto dei propri limiti, e con qualche precauzione, è adatto a tutti, divertente e profondamente benefico. Avvicinandosi allo yoga è bene tenere presente alcuni principi fondamentali:

• la pratica deve essere piacevole, può essere faticosa ma mai dolorosa;

• occorre essere molto attenti ai messaggi che il corpo ci comunica: fatica, dolore, eccessiva tensione indicano che è il momento di fermarsi;

• la cosa più importante è sentirsi, ascoltarsi e rispettarsi.

Consigli per la pratica

Ogni praticante può incontrare all'inizio difficoltà nel raggiungere le posizioni. Non avere fretta: cerca in ogni asana il tuo punto di equilibrio tra quello che riesci a fare e la posizione finale. L'ideale è riuscire a praticare tutti i giorni, anche solo per 30 minuti; oppure, se vuoi ottenere benefici tangibili cerca di praticare almeno due o tre volte alla settimana con costanza e regolarità.

Ricorda:

• ascolta i segnali del tuo corpo e rispettali;

• fermati se avverti dolore;

• rallenta se il respiro si fà affannoso;

• rilassati se i muscoli del collo e del viso sono    contratti.      

• sorridi per rendere la tua pratica positiva;

• non saltare mai la fase di riscaldamento;

• dedica qualche minuto al rilassamento e all'ascolto alla fine della pratica.

Esercitati:

 

a piedi nudi con abiti comodi;

• su una superficie piana ricoperta da un tappetino sufficientemente spesso ed elastico;

• in un luogo tranquillo , luminoso e arieggiato, arredato sobriamente, privo di agenti inquinanti (detergenti, deodoranti);

• a digiuno o lontano dai pasti, e attendi mezz'ora dalla fine della pratica prima di mangiare;

• al mattino o al tramonto, mai prima di andare a letto: a causa della grande energia che lo yoga sprigiona, potrebbe rendere difficoltoso addormentarsi. Al contrario gli esercizi di respirazione e rilassamento sonno un'ottima preparazione al sonno;

• fai un breve bagno tiepido (o doccia) prima e dopo la pratica, evitando l'uso di detergenti chimici o profumi, per rinfrescare il corpo e la mente;

• in base al tuo stato d'animo o alle energie che vuoi risvegliare, vestiti di un particolare colore.

Aiutati con:

• un libro spesso e con la copertina rigida come supporto per le mani;

• una lunga cintura o una cinghia in stoffa ( per esempio come quella dell'accappatoio);

• alcune coperte spesse da piegare o arrotolare all'occorrenza;

Praticare in sicurezza

Lo yoga coinvolge tutti i principali gruppi muscolari e articolazioni del corpo, ad è importante osservare sempre la massima cautela nell'esecuzione degli esercizi ed evitare movimenti bruschi o forzature, per risparmiarsi possibili traumi. Tra le strutture più sollecitate dallo yoga , la schiena è sicuramente ai primi posti, tant'è che spesso viene praticato proprio per risolverne i problemi. Tuttavia una pratica eseguita in modo improprio può risultare dannosa. Molte asana richiedono movimenti di flessione ed estensione della schiena, che, se eseguite correttamente, diventano un vero e proprio toccasana. Quando il busto si flette verso le gambe è bene mantenere la schiena il più possibile diritta. I movimenti chiave da fare propri nell'esecuzione dei vari esercizi sono fondamentalmente due: la retroversione del bacino e l'allungamento del rachide.

 

La retroversione del bacino avviene attraverso la contrazione dei retti dell'addome, che avvicina lo sterno al pube, distendendo la regione lombare, e la contrazione dei glutei, che avvicina la parte alta del bacino ai femori.

 

 

L'allungamento del rachide si ottiene attraverso l'attivazione dei dorsali, dei muscoli spinali profondi e con una leggera retrazione del mento verso la gola con conseguente appiattimento delle curve naturali della schiena e sensazione di allungamento verso l'alto.

CONSAPEVOLEZZA E RESPIRAZIONE

Yoga come ritorno al centro

Lo yoga, benchè sia stato accolto in Occidente prevalentemente nel suo ramo “ginnico”, si differenzia nettamente dalla gran parte della attività sportive. Le varie discipline , soprattutto quando praticate a livello amatoriale. hanno la caratteristica di portare l'attenzione verso l'esterno: si pratica sport per sfogarsi, divertirsi, tenersi in forma, ascoltando musica o chiacchierando con i propri amici. Lo yoga, al contrario, chiama il praticante all'interno di se stesso, chiedendogli in modo naturale, ma perentorio di guardarsi dentro, ascoltarsi, raccogliere i propri dati. E' un processo che avviene in modo naturale e spesso inconsapevole. Quando si cerca di mantenere l'equilibrio, ascoltando un muscolo che si allunga, osservando il respiro, l'attenzione si sposta su un piano più intimo, in cui la consapevolezza del corpo e l'osservazione di movimenti e cambiamenti energetici favoriscono una catarsi rigenerante alla fine della pratica. Si riscopre uno spazio interiore personale, e il piacere di vivere con calma, anche per un'ora sola. Non è affatto semplice riuscire a calmare la mente, sottraendola al turbinio dei pensieri, per fermarla in uno spazio interiore di ascolto del proprio io: è un processo da apprendere con pazienza, poco per volta.

Il ruolo della respirazione

Il primo passo per imparare a placare la mente consiste dunque nell'ascolto del respiro. Consapevolizzando la respirazione diventa più facile spegnere l'eco della giornata, della chiacchiera, il rumore dell'esterno, per raccogliersi nel vero del proprio silenzio interiore, dove finalmente si percepisce che “io sono”, indipendentemente da tutto quello che sta fuori. Ascoltare l'inspirazione, benefica, profonda, ascoltare l'espirazione, lenta, completa, riporta in modo semplice e naturale a se stessi, e con la pratica diventa un modo per capirsi, controllarsi, rilassarsi, anche al di fuori dello yoga, in ogni momento della giornata.

Pratica e respirazione

Nel cammino dello yoga la respirazione riveste un'importanza fondamentale: il prana, l'energia cosmica che muove l'universo, viene infatti assimilato attraverso la respirazione e il pranayama, lo yoga che si concentra sul controllo del respiro, è un mondo vasto e complesso da affrontare solo se guidati da un maestro. E' tuttavia possibile praticare alcuni semplici esercizi per apprendere vari tipi di respirazione, per imparare a indirizzare il respiro durante la pratica, imparare a prendere coscienza dei segnali che lancia il corpo, ascoltandolo. Gli esercizi di respirazione portano in uno stato di concentrazione rilassata in cui i pensieri scivolano via e l'attenzione converge sui segnali del corpo, sull'osservazione dei flussi energetici, sul proprio mondo interiore.

Il soffio della vita

 

Respira.

Respira anima compagna.

Respira.

Respira anima amica.

Respira.

Il repiro è la vita dell'amore.

Il respiro è la vita della gioia.

Il respiro è la vita dell'unione.

 

 

 

Tratto da TANGOBENATTIA di ADELE VENNERI.

 NAMASTE'

Onoro il luogo in te, in cui dimora l'Universo.

Onoro il luogo in te che è Amore, Verità, Luce e Pace. 

Quando tu sei in quel luogo dentro di te e io sono in quel luogo dentro di me, 

siamo una cosa sola.