" Considero il sistema craniosacrale come il punto di ingresso nella regione più intima dell'essenza totale del paziente ( e di me stesso)" J.Upledger
La terapia craniosacrale è una tecnica di osteopatia.
L'osteopatia nasce e si sviluppa negli U.S.A. tra il XIX e il XX secolo. Al suo precursore, Andrej Taylor Still, si attribuiscono tutta una serie di studi e di scoperte, oggi supporto fondamentale della visione olistica nel campo delle medicine e delle metodiche manuali.
Nei primi del Novecento, nelle scuole di medicina, l'anatomia insegna che, le ossa craniche dell'adulto non si muovono perché le suture, sono fuse saldamente da calcificazioni ed il cranio si limita a svolgere una funzione protettiva. William Sutherland (foto), allievo di Still, studente della Scuola Americana di Osteopatia di Kirksville, promuove un' accurata ricerca sulle ossa craniche. Mette a punto tutta una serie di esperimenti, che testa su di sé e che lo conducono alla convinzione assoluta che le ossa craniche dell'adulto sono in movimento.
Attorno al 1970, un altro osteopata, John Upledger, studente della stessa scuola di Sutherland, si occupa intensamente del ritmo cranico. Si può dire che i suoi studi e tutta la sua vita sono segnati da un episodio, accaduto nella pratica della professione medica in Florida. Un collega neurologo gli chiede di assisterlo durante un intervento chirurgico.
Il suo aiuto consiste nel tenere separata una parte del sistema membranoso che avvolge la spina dorsale, per consentire al chirurgo di rimuovere un'escrescenza di calcio. Il dr Upledger, con estremo imbarazzo, non riesce a tener ferma la membrana che si muove ritmicamente sotto le dita.
Lui stesso racconta: “ tutto era andato per il giusto verso fino a quando non riuscii più a mantenere completamente immobile la dura madre...nonostante mi sforzassi con tutto il mio impegno. La membrana assunse un movimento oscillante molto lento, ma con ritmo e insistenza. Non era in sincrono con il respiro, non in sincrono con il battito cardiaco, si trattava di un altro ritmo fisiologico che, a circa dieci cicli al minuto, sembrò piuttosto netto e marcato. In seguito a quanto accadde, divenni molto curioso riguardo a questo strano fenomeno di cui fui testimone. Non avevo mai visto né letto alcunché riguardo questo ritmo, né mai lo avevano visto il neurochirurgo, l'anestesista, l'infermiere o il personale operatorio. Per quel poco che ne sapevo, stavamo guardando 'nell'anima' di Delbert”.
Gli studi e le ricerche che conseguono a tale scoperta conducono Upledger (come già Suterland prima di lui), a mettere in discussione gli insegnamenti di anatomia classica secondo cui le ossa craniche non si muovono e le suture sono fuse e inamovibili nel momento in cui si raggiunge l'età adulta. I suoi studi dimostreranno che, in circostanze normali, tutte le ossa del cranio si muovono ritmicamente per seguire i cambiamenti di volume dei fluidi all'interno della sacca membranosa della dura madre, che costituisce il sistema idraulico craniosacrale.
Si compone di:
1. un sistema di membrane a tre livelli, le meningi;
2. un fluido cerebrospinale contenuto all'interno di questo sistema di membrane.
3. strutture interne al sistema di membrane in grado di controllare il flusso e il deflusso del fluido nel sistema.
Sostanzialmente è un sistema idraulico semichiuso che usa:
• l'impermeabilità della dura madre (la più esterna delle tre membrane di cui consta il sistema) come barriera di recinzione per il fluido,
• il fluido cerebrospinale come componente idraulica,
• il sistema coroideo interno al ventricolo cerebrale, come mezzo regolatore del fluido in entrata,
•il sistema aracnoide come mezzo compensatorio del flusso in uscita.
E' detto 'craniosacrale' perché i punti di accesso al sistema sono le ossa craniche, il collo superiore, il sacro e il coccige.
Ognuno di noi ha un sistema craniosacrale interno, ritmicamente in movimento durante tutti i giorni della nostra vita.
Come l'encefalo e il midollo spinale sono elementi fondamentali di controllo di tutto il sistema nervoso, anche il sistema craniosacrale, intimamente connesso a midollo spinale e cervello, esercita una notevole influenza su una grande varietà di funzioni corporee.
Inoltre, poiché il flusso coinvolge anche la ghiandola pineale e quella pituitaria, il sistema esercita uno straordinario effetto regolatorio, sulla funzionalità del sistema endocrino e sugli ormoni che esso produce.
La barriera membranosa del fluido (dura madre) è intimamente unita all'ossatura del cranio. La dura madre rappresenta, in pratica, il rivestimento interno del cranio. Come già detto, l'ossatura del cranio è soggetta ad un continuo, progressivo movimento in rapporto ad assestamenti dovuti ai costanti cambiamenti di pressione del fluido, movimenti che spostano verso l'interno la membrana di confine di questo sistema idraulico semichiuso. Quando le ossa craniche perdono la loro capacità di movimento e di adattamento ai cambiamenti di pressione del sistema craniosacrale, la funzione del sistema comincia ad essere compromessa e possono sopraggiungere sintomi ben precisi. Ferite, urti violenti e alcune malattie possono essere all'origine della perdita del normale movimento delle ossa craniche e quindi dei cambiamenti di pressione all'interno del sistema.
Questo squilibrio può, a sua volta, generare ulteriori fastidi. Se ne deduce che la terapia craniosacrale può porre rimedio, in alcuni casi in maniera definitiva, tanto ai disturbi che squilibrano il ritmo craniosacrale quanto i disagi conseguenti al malfunzionamento del sistema.
Il terapista craniosacrale conosce molto bene i punti di ancoraggio della dura madre all'ossatura del cranio, alle vertebre del collo superiore, al sacro, nella zona inferoposteriore e tutte le piccole aperture nel cranio e nella colonna vertebrale che consentono il passaggio ai nervi più importanti che sono diretti in tutte le parti del corpo. E conosce altrettanto bene le modalità di localizzazione delle aree di movimento ridotto, la qual cosa compromette seriamente la funzionalità del sistema craniosacrale. Ovviamente il terapista sa come stabilizzare il normale moto di assestamento in ognuna di queste aree. Per di più, nello svolgere questo lavoro, spesso può apportare notevoli migliorie alla funzionalità fisiologica dei sistemi endocrino e nervoso, al punto che non è raro arrivare a perfezionare le condizioni in cui questi sistemi operano. Usa le ossa craniche come maniglie della dura madre, saldamente adesa alla superficie interna, per produrre variazioni terapeutiche nelle tensioni della membrana e nella funzionalità del sistema craniosacrale, aiutando i normali processi fisiologici e assecondando la tendenza correttiva del corpo.
Agisce sul Sistema Nervoso Centrale, mezzo di trasporto di pensieri, emozioni e sensazioni.
Apporta un profondo rilassamento e un miglioramento netto delle condizioni generali di partenza, grazie alle capacità di auto guarigione del corpo, che la tecnica va a risvegliare.
Dopo la gravidanza: ristabilisce l'equilibrio ormonale, contribuisce ad alleviare la depressione post parto, restaura la funzione pelvica fisiologica, elimina i problemi di schiena legati al parto, normalizza la pressione sanguigna che può elevarsi in seguito alla gravidanza.
Nei confronti dei bambini è suggerita la terapia craniosacrale in presenza di malattie infettive (comprese morbillo, varicella, influenza e simili), allergie respiratorie e alimentari, coliche, problemi di digestione e di evacuazione. Disturbi psicologici, bambini iperattivi, disabilità di apprendimento e dislessia, Sindrome di Down, ritardo mentale, paresi cerebrale, attacchi epilettici, autismo.
Negli adulti: in caso di mal di testa, problemi auricolari, disturbi visivi, attacchi ischemici cerebrali, dolori alla schiena, scoliosi, ritenzione idrica cronica, artriti, disordini emotivi, depressione, ansia.