LA SCIENZA DELLA VITA

L' Ayurveda, dal sanscrito 'Ayu' che significa Vita e 'Veda' che significa Conoscenza, è un sistema curativo che nasce e si sviluppa in India oltre 5000 anni fa. E' Conoscenza della Vita, è Scienza olistica che si propone di diffondere una qualità della vita migliore, agendo non solo sul corpo, ma anche sulla mente e sull'anima. Secondo l'Ayurveda l'universo, il macrocosmo, il microcosmo e l'essere umano sono costituiti dai 'Panchamahabhuta', i cinque elementi fondamentali: terra, acqua, fuoco, aria ed etere. L'equilibrio di questi cinque elementi assicurano la vita nell'universo e in ogni essere vivente; così un eccesso di calore (fuoco) nel pianeta Mercurio, che è il più vicino al sole, o la mancanza di calore nel pianeta Plutone, che è il più lontano, impedisce qualsiasi forma di vita come d'altronde, accade sulla Luna per la mancanza di aria.

I CINQUE ELEMENTI

1. Terra 'Prithvi': nell'universo, l'elemento Terra fornisce solidità e compattezza, struttura il pianeta e dà sostegno e nutrimento agli esseri viventi. Similarmente, nel corpo umano l'elemento Terra si materializza nella struttura ossea e muscolare e dà forma e sostegno al corpo stesso. Se l'elemento Terra è in eccesso, si manifesta pesantezza, grossezza e lentezza nei movimenti. Il consumo esagerato di carne, minerali, dolci, conduce ad un'eccessiva formazione dell'elemento Terra nel corpo.

 

 

2. Acqua ' Apa o Jala': l'umidità, la fludità, il nutrimento, la viscosità e la pesantezza sono caratteristiche peculiari dell'elemento Acqua. Un eccesso o una scarsità di acqua sul pianeta Terra impedisce lo sviluppo delle diverse forme di vita: per esempio, troppa acqua nel terreno lo rende fradicio, ostacolando la vegetazione, mentre una scarsità di acqua non nutre le piante, rendendole secche e spoglie. Nel corpo l'elemento Acqua si manifesta sotto forma di plasma, protoplasma, citoplasma, fluidi linfatici..., un eccesso provoca grossezza ed edema, mentre una sua carenza è all'origine di stati di disidratazione generale o locale. Uno smodato consumo di latte, succhi di frutta zuccherati, olio, acqua e burro provoca un aumento delle'elemento Acqua nel corpo.

 

3. Fuoco ' Tej': il calore e l'intensità sono le caratteristiche primarie del fuoco la cui funzione consiste nel favorire la digestione ed il corretto funzionamento del metabolismo. Nell'universo l'energia solare stimola Il metabolismo e la trasformazione di energia in nutrimento nelle piante. Nel corpo umano, l'elemento Fuoco regola la secrezione degli enzimi, dei succhi gastrici, il sangue, il ciclo metabolico.... Un eccesso dell'elemento Fuoco nell'universo brucia la vegetzione mentre la scarsità ne inibisce la crescita. Un eccesso di calore nel corpo provoca sensazioni di Bruciore, mentre una sua carenza altera le funzioni metaboliche e digestive, ostacolando la crescita del corpo. L'elemento Fuoco è presente soprattutto nei cibi piccanti e speziati.

 

4. Aria 'Vayu': in natura l'elemento Aria è leggero, secco, freddo, instabile e impercettibile. Nell'universo è responsabile del movimento della materia. Nel corpo umano funzioni come il movimento degli arti e dei muscoli, il fluire dello sperma, l'urinazione, la defecazione, la trasmissione degli implusi nervosi, la respirazione etc., sono controllate dall'elemento Aria. Una elevata presenza di aria rende il corpo molto leggero, magro e conduce a malattie connesse alla mobilità come per esempio, artrite, asma, stitichezza, sclerosi multipla, Morbo di Parkinson, etc. La stabilità mentale e fisica risulta inoltre disturbata. L'elemento Aria predomina nelle lenticchie, fagioli, ceci....

 

5. Etere 'Akasha': questo elemento si caratterizza per la sua leggerezza, morbidezza, impercettibilità, volatilità. Lo spazio è il vuoto nell'universo che favorisce la mobilità. Infatti se una stanza è piena di oggetti solidi, il movimento sarà impossibile o limitato. Analogamente il corpo umano è composto da numerose strutture vuote, come il tratto digestivo, i vasi sanguigni, i pori delle membrane cellulari, gli spazi all'interno delle orecchie, che permettono un costante movimento di solidi e liquidi. L'assenza di uno di questi organi vuoti, provocherebbe dei blocchi con conseguente limitazione dei movimenti.

I TRIDOSHA

Ciascuno possiede una sua costituzione. E’ importante conoscerla e ‘capirla’, per vivere in modo equilibrato e raggiungere il benessere.

La costituzione contiene le informazioni (DNA), che determinano la personalità di ciascuno.

Secondo l’Ayurveda il flusso dell’azione (che proviene dall’Origine), si manifesta attraverso tre principi chiamati TRIDOSHA (Vata, Pita, Kapa), che derivano dalla combinazione dei Cinque Elementi di cui l'organismo è composto in proporzioni diverse. Questi elementi vengono costantemente emanati dal PRANA (energia o soffio vitale) che avvolge e percorre l’organismo attraverso le NADI (canali), permettendo di esistere e vivere in buona salute. Qualora questo non avvenga a causa di blocchi a livello fisico e/o mentale, si creano ristagni di energia che a lungo andare determinano uno squilibrio delle forze presenti nell’organismo, squilibrio che può aprire le porte ad un disagio.

 

• VATA è combinazione di etere e aria,

• PITTA  è combinazione di acqua e fuoco,

• KAPHA è combinazione di terra e acqua.

 

 

Questi tre principi, o forze, governano il nostro corpo singolarmente o combinati tra loro:   Vata – Pitta;  Vata – Kapa;  Pitta – Kapha;  Vata – Pitta – Kapha.

Idealmente le tre forze dovrebbero essere il più possibile in equilibrio fra di loro, in realtà vi è sempre una certa predominanza di una rispetto alle altre. Tale predominanza determina la formazione di una caratteristica strutturale del corpo, del carattere, dei tessuti, cioè la composizione che rende unici. Per conoscere la costituzione, è indicativo osservare il ritmo ed il funzionamento dei vari processi fisici e psichici. Anche la struttura fornisce una precisa indicazione.

Vata corrisponde al movimento, Pitta all’energia, Kapha alla struttura fisica.

VATA controlla la respirazione, la circolazione, l’escrezione, il sistema nervoso e la psiche.

La persona con predominanza del tipo Vata è asciutta ed esile, ha la muscolatura poco sviluppata, la pelle secca, spesso screpolata e la carnagione tendenzialmente scura.

Il suo senso dominante è l’udito.

E’ molto dinamica, avventurosa, attiva, sempre in movimento, ma in realtà non ha una grande energia e la sua vitalità si esaurisce in tempi brevi.

Il suo umore è variabile e tendenzialmente malinconico.

E’ una persona sincera, intrattiene facilmente rapporti con gli altri. Non ha grande memoria e autocontrollo, è disordinata e irregolare, tende all’indecisione e ha poca concentrazione. Dorme poco, è ansiosa, parla molto e ha scarsa capacità di concretizzare le idee. La sua intelligenza è adattabile e veloce, con buone capacità di pensiero immaginativo. Ama le argomentazioni filosofiche, la spiritualità e accetta i cambiamenti facilmente.

 

 

Qualità dominanti della tipologia Vata: ruvidezza, secchezza, velocità, mobilità, leggerezza, magrezza, freddezza e chiarezza.

Da ruvidezza e secchezza può derivare pelle screpolata, capelli secchi e opachi. La velocità può causare azioni rapide e impulsive, assorbimento veloce di informazioni, dispersività di pensiero, scarsa memoria, variabilità di pensiero ed emozioni. La mobilità può provocare disturbi della circolazione, irregolarità del ritmo cardiaco, ipertensione, spasmi e dolori, occhi sfuggenti, nervosismo, inquietudine. La freddezza può causare piedi e mani gelidi e ipersensibilità al freddo. La leggerezza può essere responsabile dei cambiamenti d’umore, di instabilità e difficoltà a trovare un equilibrio nelle abitudini di vita e nelle azioni.

 

Se Vata è squilibrato ci si sente continuamente insoddisfatti e/o inappagati e/o preoccupati. Si trema o si cammina in modo “storto”. Si hanno il ciclo mestruale, per la donna, e l’evacuazione irregolari; si hanno problemi di circolazione; si respira con fatica. Le emozioni, i pensieri, le azioni cambiano continuamente. Ci si sente fiacchi, mancano le forze. Si soffre di stitichezza e/o flatulenza. Ci si sente confusi, bloccati, insensibili, incoerenti. Si è soggetti a sbalzi di umore, si è sovraeccitati e si straparla. Si parla, respira e mangia velocemente. Si ha fame “disordinatamente”, si mangerebbe a qualsiasi ora della giornata. La digestione è irregolare.

Gli organi sensoriali danno continuamente problemi. Si è disturbati da tutto, ci si agita per niente.

Ci si sente depressi, ansiosi, angosciati, paurosi, tristi. Si soffre di vertigini e d’insonnia. Si sente il corpo dolorante; si desidera stare al caldo.

Non si ha rispetto per se stessi, per le proprie forze e per i propri limiti.

PITTA conserva i tessuti trattenendo il calore, regola l’assimilazione, il sistema endocrino e quello digestivo. La persona con predominanza del dosha Pitta, fisicamente è elegante e di media corporatura, la pelle umida e lentigginosa, molto sensibile al sole, con capelli sottili e fragili. Il suo senso dominante è la vista. Ha una personalità modesta, intollerante, sanguigna, conflittuale, dubbiosa, facilmente irritabile, si affeziona ed è gelosa. Ama la cultura, le cose raffinate e ha un’intellegenza acuta, creativa, critica, brillante con capacità di pensiero logico; ambiziosa e con buona memoria, riesce a concentrarsi a lungo.

 

 

Qualità dominanti della tipologia Pitta: caldo, acuto, sottile, leggero, chiaro. Il caldo è causa del calore della pelle ed anche della sua delicatezza, della sua tendenza ad arrossire e ad infiammarsi con facilità, spiega anche il buon funzionamento del metabolismo. Il caldo fa sentire anche il bruciore e il calore nel corpo, aumenta la fame e il bisogno di assumere bevande fredde. Sottile comporta acume d’ingegno, spiritualità, digestione, purificazione e profondità. Acuto provoca bruciore, comprensione, penetrazione, vivacità, intelligenza, ottima capacità critica. Chiaro dà lucidità mentale, ordine e precisione nei pensieri e nelle azioni. Leggero implica coscienza, attenzione, digestione e purificazione.

 

Se Pitta è squilibrato ci si arrabbia facilmente, si è disordinati, si suda eccessivamente. Si hanno appetito e digestione anormali; si ha gran desiderio di cibi e bevande fresche; si soffre di colite, gastrite e ulcera; si ha la bocca impastata e amara. Si ha una pelle troppo delicata e che si arrossa facilmente; si perdono i capelli che, inoltre, ingrigiscono con facilità; si hanno problemi alla vista; la pelle e gli occhi ingialliscono; si perde la concentrazione. Si svolgono le attività in modo rigido e teso; si vuole dominare in modo aggressivo; si diventa collerici e rudi. Si è ipocriti. Si soffre di vertigini con sensazioni di svenimento. Si è spesso stanchi e si soffre il freddo.

 

KAPHA costruisce la struttura, distrugge i corpi estranei, stabilizza, lubrifica e attiva la difesa dei tessuti. La persona con predominanza del tipo Kapa, fisicamente tende a essere robusta, con una muscolatura ben sviluppata; la pelle è grassa e i capelli sono scuri e lucidi. Ha buona resistenza fisica e i suoi sensi dominanti sono il tatto e il gusto. Ha un carattere tranquillo, umore stabile, flemmatico, ordinato, regolare; è riservata, con poche amicizie. Ha un’intelligenza lenta e molto paziente, generosa, sincero e non si arrabbia facilmente. Ha un’ottima memoria e la capacità di concentrarsi profondamente. Ama dormire a lungo e non accetta i cambiamenti.

 

Qualità dominanti della tipologia Kapha: grosso, pesante, ottuso, stabile, duro, morbido, liscio e torbido.

Pesante dà vigore, vitalità, crescita, pigrizia, inerzia, difesa, letargo, tendenza all’obesità, digestione lenta, depressione, possessività. Solido dà densità dei tessuti, scorie, compattezza, concentrazione e forza. Stabile dà equilibrio e appunto stabilità, autocontrollo, tolleranza e pazienza. Morbido dà delicatezza, tranquillità, flessibilità, rilassamento, cura, pelle e capelli morbidi, parlare e agire in modo gentile, sguardo dolce. Torbido è responsabile del processo anabolico (rimarginazione delle ferite, calcificazione ossea, etc..) e riduce l’iperattività dei sistemi e delle secrezioni. Ottuso riduce l’iperattività dei sistemi e provoca inerzia, pigrizia, indolenza, lenta attività del corpo e della mente. Liscio è responsabile della rigenerazione dei tessuti, dell’escrezione delle scorie, favorisce il processo curativo dell’anima e del corpo, infonde tranquillità e amore.

 

Se Kapha è squilibrato ci si stufa di tutto; non si ha interesse per niente, si è apatici; si fa molta fatica a comprendere le cose; si abbandonano facilmente le attività. Si è pallidi, con la pelle flaccida; si sente freddo, ci si sente pesanti e con le articolazioni deboli e doloranti. Si è ottusi, testardi, indolenti e pigri. Si soffre di asma, allergie e sinusite, tosse e catarro; si respira con difficoltà. Ci si compiange o ci si auto vittimizza. Si è indifferenti al sesso. Si ha la bocca secca, si dorme troppo a lungo. Si hanno giramenti di testa. Si ha poca fiducia in sè stessi, ci si aggrappa alle persone. Si è possessivi. Si mangia troppo, si prende facilmente peso e difficilmente lo si perde.

AYURVEDA E ALIMENTAZIONE

E’ noto che un’alimentazione corretta è alla base di una vita sana e felice e la scelta del cibo riveste un ruolo fondamentale per raggiungere l’ equilibrio psicofisico.

Nella visione ayurvedica, pur esistendo linee generali, ogni individuo ha bisogno di un’alimentazione diversa secondo l’età, il lavoro che svolge, l’energia che consuma, la stagione dell’anno, la predisposizione ai sapori e l’energia fisiologica che intende alleviare o accrescere.

Inoltre, le qualità intrinseche del cibo agiscono direttamente sul fuoco digestivo: gli alimenti caldi accrescono il fuoco a disposizione dell’organismo, mentre gli alimenti freddi lo smorzano ( in genere le sostanze acide, salate e piccanti sono calde, mentre quelle dolci, amare e astringenti sono fredde).

 E ancora, la scelta del cibo in grado di fornire  un equilibrato apporto di sostanze, deve basarsi sulla valutazione di fattori fondamentali, quali le qualità intrinseche dell’alimento, la sua preparazione, la sua associazione con altri cibi, la quantità, il clima, la stagione, le regole dell’alimentazione e la persona.

Le proprietà delle spezie

Le spezie sono erbe medicinali utilizzate per modificare la qualità degli alimenti, per renderli maggiormente digeribili e ridurne gli eventuali effetti negativi. Una cucina senza spezie è solitamente una cucina povera di nutrimento, perché i diversi alimenti non hanno la possibilità di rendere armoniche le proprie energie primarie preponderanti.

 

L'ALLORO E' pungente, dolce e caldo. Diminuisce i principi vata e kapha e accresce pitta. Mescolato con cannella e cardamomo è un ottimo rimedio per i problemi respiratori. Aiuta digestione ed espelle i gas intestinali; è un valido aiuto in tutte le malattie da raffreddamento. Preso in infuso combatte l'idropisia.

 

L'ANETO Ha un gusto amaro, pungente e caldo. Utile per alleviare i gas intestinali, le coliche e il singhiozzo. Somministrato assieme al fieno greco è un rimedio efficace contro la diarrea. L'aneto, come l'anice e il finocchio, stimola la secrezione del latte nelle donne e lo rende più digeribile per il neonato.

 

IL BASILICO E' antisettico, antispasmodico, tonico per il sistema nervoso e febbrifugo. Decongestiona le mucose ed è efficace nel combattere quasi tutte le malattie da raffreddamento. Ottimo nella cura degli stati depressivi.

 

LA CANNELLA Regola il vata e il kapha in eccesso ma aumenta pitta. Ha effetti espettoranti, carminativi e stimolanti. Decongestionante delle mucose, costituisce un valido aiuto nelle malattie d raffreddamento e nei problemi di digestione.

 

IL CARDAMOMO Nonostante abbia sapore dolce e pungente, non provoca un incremento di pitta. Questa spezia abbassa il livello di tutti e tre i dosha e previene il decadimento dell'organismo, ritarda l'invecchiamento e rivitalizza gli organi. Preso dopo i pasti ha un effetto digestivo, allevia i gonfiori addominali, le emorroidi, i disturbi urinari, la debolezza cardiaca, la tosse, l'asma e il deperimento. Usato con miele e zenzero secco o pepe combatte la tosse con espettorazione eccessiva.

 

IL CORIANDOLO E' astringente, rinfrescante e dolce. Il frutto viene usato per stimolare l'appetito e mitigare le eccedenze di vata e kapha e per la cura delle infezioni urinarie. Il coriandolo è un ottimo rimedio per eliminare l'eccesso di calore dall'organismo. Purifica le vie urinarie eliminando la sensazione di bruciore e combattendo la cistite. Conferisce luminosità ed elasticità alla pelle.

 

IL CUMINO E' pungente, leggermente caldo e amaro. Regola sia vata che kapha, senza aggravare la forza pitta. Ha un effetto digestivo e poiché è ricchissimo di vitamine e sali minerali è ottimo per curare debolezza e stanchezza.

 

IL FINOCCHIO E' dolce, pungente, amaro e leggermente rinfrescante. Previene la formazione dei gas durante la digestione e dei calcoli biliari. Stimola la secrezione del latte nelle puerpere, la sua azione estrogenica attenua la tensione premestruale e regolarizza il ciclo, è un ottimo decongestionante e attenuante della tosse.

 

LO ZENZERO Stimola l'appetito e la digestione. Regola il vata e il kapha in eccesso. Ottimo per combattere tutte le malattie da raffreddamento, i dolori, i crampi e le coliche addominali, l'indigestione e il vomito. E' un valido aiuto nei casi di asma, di artrite e nei dolori muscolari.

 

I CHIODI DI GAROFANO Regolano kapha e pitta in eccesso. Si usa la tisana di chiodi di garofano contro flatulenza, dolori addominali e raffreddore. In presenza di mal di denti si trattano le cavità dentali doloranti con del cotone intriso di olio di chiodi di garofano. In caso di vomito i chiodi si masticano o si succhiano con del miele.

 

LA NOCE MOSCATA E' pungente, amara, astringente e calda; abbassa il principio vata e quello kapha mentre aumenta pita. Viene usata nel trattamento dell'incontinenza urinaria e per alleviare la dissenteria.

 

 

LO ZAFFERANO E' pungente, amaro e dolce. Regola e compensa tutti e tre i dosha. Viene usato soprattutto nei disturbi dell'apparato riproduttivo, per regolare il ciclo mestruale, alleviare la dismenorrea, la tensione premestruale e favorire la fecondità. Combatte l'indigestione, la dissenteria e l'asma. E' anche un buon tonico del sistema nervoso e uno stimolante della circolazione.

 

IL SEDANO Viene usato in semi. Abbassa kapha e vata, aumenta pitta. Stimola l'appetito e la digestione. Ottimo contro l' indigestione se masticati dopo il pasto. Utile applicare polvere di semi di sedano sulla fronte in caso di febbre con eccessiva sudorazione.

 

IL PREZZEMOLO E' diuretico e carminativo, lassativo e antispasmodico. Riduce l'acqua nel corpo e stimola la circolazione. Ottimo nelle mestruazioni dolorose, per la sciatica, la lombaggine e la litiasi biliare e renale.

 

LA SENAPE Viene usata in semi per condire le verdure e l'insalata. Svolge un'azione regolante su vata e su kapha ma incrementa pitta.

 

IL PEPERONCINO E' caldo e pungente , abbassa il livello di kapha e aumenta quello di pitta. Se mangiato nella stagione calda, svolge un'azione diaforetica e contribuisce a tenere fresco il corpo, ma un consumo abituale di peperoncino finisce per surriscaldare l'organismo. La polvere viene anche usata, in quantità moderate, nei casi di diarrea acuta, di emorragia intestinale e uterina.

 

LA CURCUMA E' amara, astringente e pungente. Purifica il corpo e la mente, ha un'azione antisettica, applicata sulle ferite ne rallenta l'emorragia, applicata come pasta guarisce i traumi per punture di insetti, contusioni e morsi d'animali. Sotto forma di collirio viene usata per curare la congiuntivite. Possiede, inoltre, virtù antibiotiche ideali per proteggere la flora batterica e stimolare la secrezione della bile.

 

 L'ASSAFETIDA E' una resina dalle proprietà digestive e aperitive; è un naturale esaltatore del gusto. Regola gli eccessi di vata e di kapha e aumenta il pitta. Se ne sconsiglia l'uso durante la stagione calda soprattutto per pita. Sa usata in grosse dosi può avere effetto tossico. Con succo di zenzero, succo di limone e sale contro indigestione, perdita d'appetito ed eccessiva salivazione. Per la pulizia del colon è utile aggiungerne un pizzico all'acqua tiepida per clistere.

 

IL FIENO GRECO Viene usato in semi o foglie. Ha proprietà aperitivo ed esalta il gusto. Regola gli eccessi di vata e di kapha e aumenta il pitta. Ottimo tonico uterino: aiuta a contrarre l'utero prima del parto. Tonifica i muscoli. Contro dolori reumatici alle articolazioni i semi tostati e polverizzati. Germogliati si mangino in insalata o saltati in padella.

 

IL PEPE NERO E' il frutto della pianta Piper Nigrum, raccolto prima della maturazione e lasciato seccare al sole, mentre quello bianco è il medesimo frutto raccolto maturo; entrambe le varietà sono pungenti e calde. Le bacche del pepe verde , invece, vengono raccolte acerbe ma non vengono fatte essiccare. La polvere di pepe nero è molto utile per regolare gli eccessi di vata e di kapha e aumenta il pitta. Stimola la digestione, combatte la flatulenza, la perdita di appetito e rafforza il sistema immunitario.

ABYANGAM - Massaggio ayurvedico

Il suo scopo principale è quello di ripristinare l’equilibrio dell’organismo e di mantenere la salute fisica e mentale. E' considerato un ottimo strumento per combattere lo stress ed un valido aiuto per la cura delle malattie, preserva le aree vitali del corpo (chiamate MARMA), mantenendole in ottime condizioni ed ha effetti di potenziamento sulle difese naturali. Si può tranquillamente affermare che il massaggio ayurvedico rappresenta un supporto ideale da associare ad altri generi di cure di tipo alternativo o tradizionale. Prima di una seduta è importante informare il terapista delle proprie condizioni fisiche, è bene metterlo al corrente, per esempio, se si soffre di qualche disturbo cronico, se si ha subito un intervento di recente, se negli ultimi tempi si è stati sottoposti ad ingessature. In generale, qualsiasi dettaglio, che influenzi il proprio stato di salute, può essergli di aiuto: per la personalizzazione del trattamento, per indicargli le zone che hanno un bisogno maggiore e affinché prenda tutte le accortezze necessarie al caso specifico. La riuscita della seduta, che ha una durata di circa 60/80 minuti, è sicuramente favorita anche dalle condizioni e dall’ambiente in cui si opera. Per agevolare la distensione ed il rilassamento, indispensabili per lavorare sul corpo, non potranno mancare, durante un trattamento: un ambiente calmo e tranquillo, adeguatamente riscaldato ed illuminato da una luce tenue; la diffusione di incensi ed essenze profumate; musiche rilassanti e mantra indiani (sono parole antiche considerate sacre, esse corrispondono a suoni che producono effetti distensivi sulla mente).

 

I più importanti benefici di questa antichissima arte di massaggio sono:

 

  • attivazione della circolazione sanguigna e linfatica, con un più facile nutrimento di tutti i tessuti;
  • azione benefica sulla colonna vertebrale;
  • effetti tonici sui muscoli;
  • conseguenze positive sullo stato psicologico della persona;
  • riequilibrio dei livelli ormonali;
  • miglioramento dell’interscambio dei fluidi corporei con una più semplice eliminazione delle tossine;
  • concreta azione sul sistema nervoso (è in grado di calmare o stimolare i nervi attraverso l’uso di tecniche diverse, è ottimo, quindi, per tutti i disturbi legati a tensione, ansia e nervosismo);
  • azioni positive su insonnia, emicrania, stanchezza e digestione;
  • efficace nelle slogature, contratture, distorsioni, tendiniti, stiramenti muscolari, edemi degli arti e crampi;
  • effetti benefici per le donne in gravidanza (aiuta per il mal di schiena e per la circolazione).

 

Il massaggio ayurvedico è controindicato quando un dolore o un’ infiammazione è in fase acuta (in caso di strappi o distorsioni importanti si deve aspettare da ventiquattro a quarantotto ore prima di massaggiare la zona traumatizzata, per lasciare all’infiammazione il tempo di ridursi). Se si soffre di ipertensione o problemi di cuore il massaggio potrebbe essere indicato, ma è meglio prima consultare il medico; lo stesso vale in caso di flebiti o problemi circolatori particolarmente seri. Le ferite aperte non vanno mai massaggiate, evitare il massaggio anche se si soffre di micosi o di altre malattie cutanee infettive per eludere i rischi di contagio ad altre persone.

In ogni caso, la regola fondamentale da tener presente è questa: se si soffre di disturbi particolari e non si è sicuri del beneficio del massaggio, chiedere il parere del proprio medico o di un massaggiatore professionista.

 NAMASTE'

Onoro il luogo in te, in cui dimora l'Universo.

Onoro il luogo in te che è Amore, Verità, Luce e Pace. 

Quando tu sei in quel luogo dentro di te e io sono in quel luogo dentro di me, 

siamo una cosa sola.